Escursioni fuori porta

Pompei: Scavi archeologici (Patrimonio dell’umanità UNESCO) e Santuario ed Ercolano

La visita alla città romana cristallizzata dall’eruzione del Vesuvio del 79dc insieme alle città vicine di Stabia, Ercolano ed Oplontis consente l’esperienza unica di poter esplorare, conoscere ed immaginare la vita in un importante centro romano fatto di strade, palazzi, ville, botteghe e luoghi pubblici come il foro o il teatro come catapultati indietro da una macchina del tempo.
Orari:
Dal 1 aprile al 31 ottobre
Tutti i giorni 9,00 – 19,00 con ultimo ingresso 17,30
Dal 1 novembre al 31 marzo
Tutti i giorni 9,00 – 17,00 con ultimo ingresso 15,30
Giorni di chiusura: 25 Dicembre, 1 Gennaio e 1 Maggio (salvo diverse comunicazioni)

Tariffe:
Intero: € 16.00 (+ ev costi prevendita online)
Ridotto: € 2.00 (+ ev costi prevendita online)
Ingresso a 2,00 euro per i cittadini dell’Unione Europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni (non compiuti).

Come arrivare:
Dalla Circumvesuviana di piazza Garibaldi direzione Sorrento bin 3 – fermata Pompei scavi (30 minuti) o Ercolano scavi (50 minuti).
Il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, ora basilica pontificia, ricca di ex voto, la quale costituisce una delle mete italiane più frequentate “per grazia ricevuta”; in esso è conservata la tela seicentesca della scuola di Luca Giordano, raffigurante la Madonna di Pompei. Un pellegrinaggio si verifica in occasione delle due suppliche alla Madonna, l’8 di maggio e il 7 di ottobre.

Vesuvio

È uno dei due vulcani attivi, o per meglio dire quiescente risalendo l’ultima eruzione a 78 anni fa, dell’Europa continentale nonché uno dei più studiati e pericolosi al mondo a causa dell’elevata popolazione delle zone circostanti e delle sue caratteristiche esplosive.

L’area vesuviana presenta infatti un’alta densità di popolazione e il numero dei residenti potenzialmente in pericolo si aggira intorno a 700000.
Con un’altezza, al 2010, di 1281 m, il vulcano sorge all’interno di una parziale caldera di circa 4 km di diametro, caldera che è la parte restante di un precedente edificio vulcanico, l’attuale Monte Somma, dopo che la grande eruzione del 79 ne determinò il crollo del fianco sud in corrispondenza del quale si sarebbe formato il cono attuale con il suo cratere.Wl Per questo l’intero complesso vulcanico, detto Somma-Vesuvio, è classificato come “vulcano a recinto”, e con il nome Vesuvio ci si riferisce comunemente al cono interno, o Gran Cono
L’eruzione del Vesuvio del 79 è il principale evento eruttivo verificatosi sul Vesuvio in epoca storica. L’eruzione, che ha profondamente modificato la morfologia del vulcano e dei territori circostanti, ha provocato la distruzione delle città di Ercolano, Pompei, Oplontis e Stabia, le cui rovine, rimaste sepolte sotto strati di pomici, sono state riportate alla luce a partire dal XVIII secolo.

Dopo quella del 1929, la successiva ed ultima eruzione, avvenne tra il 16 e il 29 marzo 1944, e distrusse nuovamente Massa di Somma e San Sebastiano, cosparse di ceneri Ottaviano e tutto il Meridione, e fu resa famosa dai cinegiornali dell’esercito angloamericano che all’epoca occupava Napoli. Dopo una grande eruzione (come quella del 1631, 1872 o 1906) tutto il magma è stato eiettato e il condotto, svuotato, fa crollare la parte sommitale. Il Vesuvio quindi entra in un periodo di riposo (quiescenza) che dura in media tra i 3 e i 7 anni, durante i quali il cratere emette solo gas. Successivamente, piccole esplosioni di ceneri sul fondo del cratere cominciano a costruire un cono di scorie, le cui dimensioni possono aumentare a seconda della pressione che comincia ad accumularsi nella camera magmatica, e che danno il via ad un’attività persistente che può durare da un minimo di 7 ad un massimo di 30 anni. In questo periodo, le scorie accumulate formano una vera e propria piattaforma che finirà per occupare completamente il cratere stesso, generando spesso piccole colate esterne, che però sono di piccolo volume e causano pochi danni (esempio di quest’attività sono la formazione dei colli “Margherita” ed “Umberto”, o le eruzioni del 1805 0 1929).Quando la pressione accumulatasi giunge al limite, il cono comincia a fratturarsi, ed ha inizio l’eruzione finale, che dura al massimo due/quattro settimane. Dopo una prima abbondante tracimazione di lava, si ha un periodo di rallentamento dell’attività seguito da una fase esplosiva finale, relativamente breve, ma assai più violenta (e pericolosa) della precedente, durante la quale si generano una o più ciclopiche nubi eruttive che spazzano via la parte terminale del cono.

Questa violenta fase può durare un paio di giorni al massimo, e segna la fine dell’eruzione e del ciclo. Il cratere, svuotato, frana su sé stesso, ed il Vesuvio ricade nel periodo di quiescenza che segna l’inizio di un nuovo ciclo.
Il periodo di maggiore attività si è avuto durante la seconda metà del XVIII secolo con cicli della durata media di 10-15 anni mentre quello di minore attività si è avuto tra il 1872 e il 1944 con due cicli della durata di 34 e 38 anni. Dopo l’eruzione del 1944, il Vesuvio è caduto in uno stato di quiescenza.

Come arrivare:

  • Dalla Stazione Centrale-Piazza Garibaldi prendere i treni della Circumvesuviana in direzione Sorrento o Poggiomarino-Via Pompei (per orari e prezzi visita il sito www.eavsrl.it) e raggiungere la stazione di Ercolano Scavi da dove partono taxi o navette private per il Vesuvio (Vesuvio Express).
  • In alternativa dalla Stazione Centrale- Piazza Garibaldi prendere i treni della Circumvesuviana in direzione Sorrento o Poggiomarino-Via Pompei e scendere alla stazione di “Pompei -Villa dei Misteri” dove è attivo il servizio pubblico di autobus dell’EAV che conduce al Vesuvio.
  • Il collegamento in autobus da Pompei al Vesuvio è assicurato dal servizio pubblico dell’EAV. Al link, di seguito sono indicati, orari delle corse: ORARI CORSE
    (È prevista una fermata intermedia all’altezza dell’Osservatorio nei pressi del sentiero n.9 del Parco Nazionale del Vesuvio “il fiume di lava”)

 

Orari per le visite al Cratere
Gen – Feb – Nov – Dic
9:00 – 15:00
Mar – Ott
9:00 – 16:00
Apr – Mag – Giu – Set
9:00 – 17:00
Lug – Ago 9:00 – 18:00

Biglietto: 10 euro

La Reggia di Caserta – patrimonio umanità UNESCO

La reggia di Caserta è una residenza reale, storicamente appartenuta ai Borbone delle Due Sicilie, ubicata a Caserta. Voluta da Carlo di Borbone, la posa della prima pietra, che diede l’awio ai lavori di costruzione, si ebbe il 20 gennaio 1752, su progetto di Luigi Vanvitelli: a questo seguirono il figlio Carlo e altri architetti. La reggia venne conclusa nel 1845. Assieme all’acquedotto Carolino e al belvedere di San Leucio, è stata inserita dall’UNESCO, nel 1997, nella lista dei patrimoni dell’umanità. Costituisce, inoltre, uno dei musei statali italiani, a cui, nel 2016, è stata concessa l’autonomia speciale dal Ministero della cultura
Il palazzo reale ha una superficie di 47 000 metri quadrati 15 la sua lunghezza è di 247 metri, una larghezza di 190 e un’altezza di 41; ha forma rettangolare con quattro cortili interni con angoli smussati di 45 gradi, ognuno con una lunghezza di 74 metri per una larghezza di 52; nel punto d’incontro tra i due bracci, dove, nel progetto originario, doveva sorgere una cupola, si trova una lanterna. I piani sono cinque: terreno, mezzanino, piano nobile, secondo piano e attico, oltre a un piano sotterraneo, illuminato tramite feritoie, che ospitava cantine, cucine e officine. Internamente sono dislocate 1 200 stanze, 34 scale, mentre le finestre sono 1742.
Superato il portone d’ingresso centrale ci si immette nella Galleria interna, chiamata anche Cannocchiale, in quanto consente una vista prospettica sul parco con le fontane, fino alla cascata artificiale del monte Briano
Le sale degli appartamenti reali, situate sul piano nobile, furono decorate tra il XVIII e il XIX secolo: in particolare, quelle abbellite nel XVIII secolo presentano una decorazione in rococò, mentre quelle del XIX secolo in stile Impero. La sala degli Alabardieri venne progettata da Luigi Vanvitelli e completata da suo figlio Carlo: la volta è affrescata con Le armi di Casa Borbone sostenute dalla virtù, di Domenico Mondo del 1789, e il cui bozzetto è conservato presso il Museo del Louvre Il parco della reggia di Caserta fu progettato da Luigi Vanvitelli e completato dal figlio Carlo, a cui collaborarono diversi botanici: come modello ispirativo gli architetti si rifecero alla reggia di Versailles e del palazzo Reale della Granja de San Ildefonso. Suddiviso in giardino all’italiana e giardino inglese, il parco ha una superficie di 120 ettari per una lunghezza di quasi tre chilometri.

È ornato da diversi complessi statuari come quello di Eolo, quello di Adone che seguono il percorso del giardino verso la collina.
La fontana di Diana e Atteone ha un’altezza di 78 metri e l’accesso alla sua sommità avviene grazie a due scalinate laterali che terminano in una grotta artificiale, posta a un’altezza di 204 metri; in origine, alla grotta, arrivavano le acque provenienti dall’acquedotto Carolino, sostituito poi da pompe di riciclo. Dalla sommità della cascata si gode di una vista non solo sul parco e sulla reggia, ma anche sui Campi Flegrei e su Ischia.
I giardino inglese fu voluto dalla regina Maria Carolina su consiglio della sorella Maria Antonietta e del ministro inglese a Napoli Lord William Hamilton, seguendo la scia della moda illuminista che si diffondeva in quegli anni in Europa. Nel 1785 i reali approcciarono i primi contatti con il giardiniere e botanico inglese John Andrew Graefer: dopo aver accettato la proposta e trasferitosi a Caserta, iniziarono, nel 1786, i lavori, sovvenzionati con il patrimonio personale di Maria Carolina; nel suo genere fu uno dei primi giardini inglese a essere creato in Italia.

La reggia di Caserta è stata utilizzata come ambientazione per scene di diversi film come ad esempio per due episodi della saga di Guerre stellari, ossia Star Wars: Episodio 1 – La minaccia fantasma e Star Wars: Episodio 2 – L’attacco dei doni, ma anche per Mission: lmpossible 3, Angeli e demoni, Donne e briganti, Ferdinando I° re di Napoli, Il pap’occhio, Sing Sing, Li chiamarono… briganti!, Ferdinando e Carolina, lo speriamo che me la cavo e Giovanni Paolo II.

Come arrivare:

  • in auto autostrada A30 – l’uscita Caserta Sud-Marcianise. Da qui, proseguire verso la SS87 fino a Viale Vittorio Veneto, che condurrà all’ingresso della Reggia.
  • Treno: in circa 30 minuti da piazza Garibaldi


Lun-dom: 8.30 – 19.30
Mar : giorno di chiusura
La visita va prenotata
Biglietto Appartamenti Storici, Parco e Giardino:

  • Appartamenti Storici, Parco e Giardino Inglese € 14
  • Solo Appartamenti Storici (acquistabile quando il parco è chiuso) € 10
  • Solo Appartamenti Storici (acquistabile dopo le 17) € 3,00
  • Reggia twodays (pomeriggio e giorno successivo) € 17
  • Ingresso al solo parco €10
  • Ingresso ridotto cittadini UE 18-24 anni €3
  • Ingresso gratuito fino a 18 anni non compiuti.

Isole del golfo di Napoli (Capri, Ischia, Procida)

  • Stazione marittima/piazza Municipio: aliscafi e traghetti

Procida – capitale italiana della cultura 2022

Meno famosa di Ischia e Capri, Procida è un’isola vulcanica nel Golfo di Napoli che si distingue per la sua bellezza tipicamente mediterranea fatta di case color pastello, barche di pescatori e piccoli borghi arroccati nelle colline. L’isola ha cominciato a diventare famosa verso la fine degli anni Cinquanta grazie al libro “L’Isola di Arturo” scritto da Elsa Morante e a capolavori cinematografici come Il postino con Massimo Troisi e, in seguito, Il talento di Mr. Ripley con Matt Damon. 
Da non perdere una visita al famoso borgo della Terra Murata, il nucleo storico dell’isola, e alla piccola isola di Vivara un’oasi naturale protetta collegata a Procida tramite un vecchio ponte. Non essendo Procida molto estesa, l’isola si gira facilmente a piedi o in alternativa, prendendo gli autobus o un comodo taxi.
Marina Corricella, uno dei centri turistici dell’isola, è il borgo marinaro più antico di Procida e si affaccia sul mare regalando tramonti bellissimi. Il borgo, molto suggestivo e romantico, ha acquisito notorietà dopo essere stato il set cinematografico del film “Il Postino” con Massimo Troisi e Maria Grazia Cucinotta, ma merita una visita per il suo bellissimo porto originario del Seicento e il suo caratteristico centro. Passeggiando lungo le sue stradine si potranno ammirare casette colorate, reti di pescatori, negozietti di artigianato e locande che servono piatti della tradizione locale.
Terra Murata si trova a quasi 90 metri sopra livello del mare ed è per questo il punto più alto dell’isola. Il nome del borgo deriva dal fatto che nel ‘500 la popolazione per proteggersi dalle incursioni dei pirati si rifugiava in questa zona centrale dell’isola e qui costruì un imponente sistema difensivo fatto di mura e torri. Camminare per questo borgo, tra le sue intricate stradine con case colorate accostate le una alle altre, significa fare un salto indietro nel tempo. A Torre Murata su una scogliera a picco sul mare si trova il maestoso Palazzo D’Avalos, un edificio costruito nel ‘500 dalla famiglia D’Avalos. Il complesso dal 1830 al 1988 è servito come penitenziario dove vennero
rinchiusi anche esponenti del periodo fascista.
Alle pendici della collina che ospita Terra Murata si trova Casale Vascello, un antico borgo fortificato che si raggiunge solo a piedi e che rappresenta un esempio ben conservato di antichi casali. Questo nucleo di abitazioni, sorto per proteggersi dalle incursioni dei pirati, sembra risalire al Cinquecento e presenta case addossate le una alle altre per impedire il passaggio dei nemici e un cortile centrale comune dove avvenivano gli eventi del borgo. Le case (tutt’ora abitate) sono caratterizzate dalla presenza del vefio, una particolare architettura locale che consiste nella presenza di un terrazzo o di un balcone coperto da una volta ad arco. L’accesso al borgo, invece, avviene solo tramite due anguste entrate che all’epoca delle incursioni saracene venivano chiuse per impedire l’accesso ai nemici.

 

Il culto e i Misteri procidani

Sono molto seguite nell’isola le manifestazioni religiose legate al periodo della Settimana Santa prima di Pasqua; molto suggestive, tra queste, la Processione degli Apostoli del Giovedì Santo e la Processione dei Misteri del Venerdì Santo.

La processione dei Misteri di Procida è una tradizione antica, le cui origini sono da ricercare nella processione della “Confraternita dei Turchini”, fondata nel 1629 dai Gesuiti, quando anche a Napoli la confraternita della Solidad organizzava una processione con i misteri della Sacra Passione.
I giovani di sesso maschile dell’isola, vestiti della classica “veste” di “confratello” (saio bianco sormontato dalla “mozzetta”, o mantello, di colore turchese), portano a braccia dei carri, rappresentazioni plastiche (detti “misteri“) di carattere religioso per un percorso che si snoda attraverso il centro storico, dal borgo più antico di terra murata fino al porto della marina grande.
Non mancano anche i riferimenti alla storia dell’antica Roma in un mix di tradizione e liturgia; un esempio sono i tipici suoni che danno il via alla processione, utilizzati anni addietro come accompagnamento per i condannati a morte.

Sorrento e la costiera sorrentina

Cittadina famosa per la sua accoglienza, i suoi panorami sulla costiera e su Napoli, rappresenta sin dal XVIII secolo tappa fondamentale per i giovani europei impegnati nel Gran Tour.
Legata alle tradizioni artigianali tra cui spicca la lavorazione del legno intarsiato che trae le sue origini nel 300 e 400 e a quelle culinarie come la produzione del famoso liquore a base dei limoni di Sorrento IGP, la citta e la sua costa offrono la possibilità di vivere storia, arte, cultura e bellezza circondati da agrumeti, colline e mare.

Come arrivare:

– Treno Circumvesuviana da piazza Garibaldi (1h 10min – costo: 4 euro) – stazione Sorrento

– Dall’autostrada A3 Napoli – Pompei – Sorrento uscita Castellammare di Stabia e seguire le indicazioni “Sorrento”

Napoli i suoi siti di interesse:

  • Il centro storico di Napoli – patrimonio UNESCO:
  • Museo Archeologico Nazionale di Napoli – MANN
  • Duomo e Tesoro di San Gennaro
  • Museo Nazionale di Capodimonte e il suo bosco
  • Teatro San Carlo – il più antico teatro d’opera d’Europa
  • Palazzo Reale
  • Museo Cappella Sansevero con il suo famosissimo ‘Cristo velato’
  • Basilica di Santa Chiara ed il suo chiostro maiolicato
  • Complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore
  • Napoli sotterranea
  • San Gregorio Armeno – la strada dei presepi
  • Il parco Virgiliano ed il suo panorama sui due golfi di napoli e pozzuoli
  • Il parco Vergiliano con le tombe di Leopardi e Virgilio

I Castelli in città

  • Castel Sant’Elmo: permette un panorama a 360° sulla città di Napoli.
  • Castel dell’Ovo: costruito su un’isolotto nel golfo di Napoli, è completamente circondato
    dal mare ed offre un suggestivo panorama di Posillipo con l’isola di Capri
  • Castelnuovo o Maschio Angioino: un castello – fortezza nel pieno centro della città
  • Castel Capuano